Oggi coloro che poco conoscono il mondo architettonico ed edilizio, riescono con molta difficoltà a captare la differenza tra le varie figure professionali. |
La figura dell’architetto, non ha più una reale concezione di cosa si debba occupare e come.
La vera differenza dagli ingegneri e specialmente dai geometri, viene dimostrata dai pochi architetti che riescono a svolgere con competenza la propria professione, ma sono rari!
Purtroppo la maggior parte degli architetti non riesce a svolgere al meglio questa professione, e quel che è peggio non si crea queste serie problematiche.
La crisi edilizia ci nasconde questi gravi problemi di identità professionale, <l’architetto lavora meno perché c’è la crisi> questo ci fanno credere!
L’architetto in realtà si sta estinguendo e riesce a galleggiare solo per via del basilare titolo accademico che ancora riesce a renderlo appetibile in tema progettuale a tutti quei committenti che cercano “qualcosa in più”.
Ma al di là del titolo accademico, per molti architetti… non c’è “nulla di più”.
Molti lettori sicuramente biasimeranno questo post, definendolo autolesionistico e addirittura di parlare per se stesso, ma tutti coloro che non si interrogano sulle problematiche tratte in questa pagina, sono destinati ad estinguersi professionalmente.
Dobbiamo essere lucidi a riconoscere che l’architetto è diventato una figura professionale risibile, sempre meno stimata rispetto alla figura dell’ingegnere; messo sicuramente su un piano più elevato rispetto la figura del geometra, ma spesso a livello pratico, meno credibile di quest’ultima.
Questa reputazione in discesa è solo da imputare a noi stessi, alla superficialità degli architetti del secolo scorso con ideologie moderniste di base, ed a tutti gli architetti contemporanei che non sono disposti ad abbandonare le suddette ideologie, che hanno impoverito e trasformato la figura dell’architetto da uomo di scienza quale era nelle epoche passate, a personaggio ondivago, legato ad un’indotta e fittizia ecletticità per rendersi credibile ed appetibile, spesso rivelandosi solo un clown con fini misantropici. |