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Ad ognuno la sua imprimitura

4/19/2017

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La crisi dell’arte (e dell’architettura) del XX secolo ha sancito, oltre che la scomparsa di antiche tecniche artistiche (vedi affresco) anche una superficialità dei metodi applicativi delle tecniche pittoriche che riescono oggi ancora a  reggere alla rivoluzione modernista.
L’esempio che portiamo oggi dimostra la quasi scomparsa pratica di preparazione dei supporti pittorici, prima dell’attività artistica.
L’arte del XX secolo ci ha abituato ad imbatterci in esempi di arte molto discutibili, ove una buona preparazione della tela pittorica era inutile oltre che (forse) una perdita di tempo.
Molti di noi sono abituati a dipingere su tele commerciali, senza neppure preoccuparsi di preparare il supporto prima dell’attività pittorica.
Riconosciamo che le tele commerciali sono ottime nel rapporto tra qualità e prezzo e, a meno che non vogliate dipingere su dimensioni non standardizzate, le consigliamo vivamente, ovviamente commiste ad un’opportuna preparazione preliminare autentica.
Storicamente l’imprimitura poteva essere preparata mediante l’applicazione di colla animale (collatura) e con la stesura di un piano pittorico (in genere biacca ed olio di lino). Alla fine del XV secolo iniziarono a comparire imprimiture colorate.
Giorgio Vasari scriveva in “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori” cap. XXI “Del dipingere a olio, in tavola e su tele”):
“Conviene prima far una mestica di colori seccativi, come biacca, giallolino, terre da campane, mescolati tutti in un corpo, e un color solo, e quando la colla è secca impiastrarla su per la tavola, il che in molti chiamano l’imprimitura…”

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Fonte: Dr. Costanza Miliani, Dip. di Chimica Università degli Studi di Perugia

Nella sezione stratigrafica (vedi figura) del manto verde del pannello Santo con la spada del polittico di Sant’Agostino, si osserva una imprimitura (1) a base di bianco di piombo (biacca) e giallo di piombo e stagno (giallolino). Lo strato successivo (2) è una miscela di biacca, giallolino e acetato di rame (verdigris) sopra il quale è steso uno strato trasparente di resinato di rame (3).

Oggi grazie all’utilizzo di nuovi materiali e pigmenti, consigliamo di formulare un’imprimitura utilizzando principalmente, colla di coniglio, gesso di bologna, aceto, glicerina ed olio di lino.
La preparazione si opera a bagnomaria sciogliendo colla di coniglio e gesso di bologna. Le dosi devono essere valutate all’uopo osservando il composto che deve risultare cremoso e bianco.
Successivamente si aggiunge aceto che funge da battericida, mentre la glicerina e l’olio di lino servono da elasticizzanti. 

Il fluido finale deve essere della giusta densità cosi da essere steso ancora caldo sulla tela. In genere si allungano due o tre mani, cercando di evitare imperfezioni.
Molto importante è non avere una mestica troppo densa, poiché rischierebbe di avere scarsa elasticità e successivamente alla fase di asciugatura pittorica, potrebbe far insorgere le tipiche screpolature dei quadri antichi (volendo potrete anche generarle volontariamente mantenendo come già detto, un’imprimitura più densa).
I tempi di asciugatura tra uno strato e l’altro sono di circa di 24 ore.
Una volta asciutto l’ultimo strato di imprimitura si può procedere alla prima fase pittorica di abbozzo.
Per i pittori iperrealisti o tutti quelli che preferiscono utilizzare un supporto liscio come la seta, consigliamo di levigare una volta asciutta l’imprimitura con della carta vetrata.

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Finita la levigatura vi proponiamo un piccolo esperimento per comprendere l’importanza della preparazione della tela, mostrando l’aumento di elasticità della stessa.
Provate a spingere con un dito dal retro della tela. Noterete che l’imprimitura tende a creparsi per poi tornare allo stato attuale, dopo aver rilasciato la compressione del dito. Questo fa capire l’elasticità che la tela possederebbe dopo aver applicato l’imprimitura, rendendo possibile anche lo smontaggio della stessa dal supporto e l’arrotolamento  per un migliore trasporto, cosa che senza una buona imprimitura del dipinto risulterebbe impossibile, facendo rischiare distacchi di colore dal supporto meno elastico.

Esistono in commercio anche molti impasti pre-composti che possono farvi risparmiare tempo nella preparazione dell’imprimitura.
Noi consigliamo di applicarla sempre, ne vale anche della longevità delle vostre opere.
P.s.: A volte leggiamo che molti artisti (anche quotati) operano con imprimiture acriliche per opere ad olio. Noi lo sconsigliamo! Siamo sicuri che non sia corretto applicare imprimiture acriliche per opere ad olio e viceversa, imprimiture ad olio per dipinti acrilici!
Ad ognuno la sua imprimitura! 

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*** BREAKING NEWS ***  Rising Church Virtual Reality Night (Virtual Reality)

4/10/2017

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Da oggi è disponibile sulla sezione  Virtual Reality di questo sito (o cliccando sulla foto seguente), la versione notturna della Rising Church visitabile tramite realtà virtuale.

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Consigliamo di contattarci a tutti coloro che volessero saperne di più e desiderassero visionare il progetto direttamente da casa o tramite l’apposito visore oculare.

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Pigmenti di Sintesi_ ARANCIO DI CADMIO

4/6/2017

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Solfuro di Cadmio - CdS

Non è facile risalire all’origine del pigmento, perché il solfuro di cadmio arancio può avvicinarsi al rosso tanto da renderne incerti i confini cromatici.
Nell’ edizione postuma del 1869 del suo Cromatografia, George Field parla con approvazione di un pigmento che chiama rosso cadmio.
Ma poiché fino a un brevetto tedesco del 1892 non si conosce nessun documento tecnico in cui si citi in modo specifico il solfuro di selenio, bisogna supporre che il colore descritto da Field come “arancio scarlatto” sia solo una variante particolarmente intesa dell’arancio cadmio.

Si ottiene come il giallo di cadmio attraverso la precipitazione di una soluzione acida di un sale di cadmio con idrogeno solforato, variando però temperatura e acidità della soluzione.

Ha un eccezionale potere coprente. Si altera a contatto con i colori a base di piombo e con l’acido cloridrico.
​Resta inalterato in alcali. Può essere utilizzato con qualunque tecnica, affresco, tempera, olio ed encausto.

Sinonimi:
Cadmopone, Giallo brillante, Giallo aurora, Arancio di cadmio litopone
Inglese: Cadmium Orange
Nomi Antichi: -

​
***(((Informazioni sui materiali in continuo AGGIORNAMENTO)))***



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George Field
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