Nuovi Avatar personalizzati, disegnati e realizzati dal Dahlia Studios, rappresentanti i titolari della nuova attività gastronomica, Vistrò – Offida (AP) – Corso Serpente Aureo n.64 RIPRODUZIONE RISERVATANell’odierna pagina del nostro diario, vogliamo soffermarci per osannare e rendere onore ad un vero e proprio gioiello della natura, l’oud! |
Torniamo all’argomento del nostro Journal… l’oud è una resina molto particolare, che si produce negli alberi di Aquilaria e Gyrinops (sempreverdi del sudest Asiatico). Il suo costo è molto, molto elevato, questo tipo di resina non si forma in maniera ordinaria, ma è un durame resinoso che l’albero genera nelle particolari condizioni in cui viene aggredito da un tipo di muffa. Il vero valore del materiale non è il suo colore o la sua resistenza, come i materiali che spesso presentiamo, la sua ricchezza è il suo aroma. |
Mano a mano che l’infezione progredisce la densità del legno aumenta coinvolgendo dapprima il legno del tronco poi anche le radici. Il colore del legno diventa marrone scuro o nero. Il legno di una pianta non infettata dal fungo non ha interesse in campo cosmetico, un albero parzialmente infetto ancora vivo verrà tagliato e usato per l’estrazione dell’OUD (olio essenziale). La qualità dell’olio di OUD sembra che si possa giudicare dal suo gusto: più è amaro, più è pregevole. Aquilaria malaccensis è considerata la regina delle piante produttrici di oud; esistono anche altre piante, sempre del genere Aquilaria che crescono in altre regioni africane.
Nelle foreste naturali solo il 7% degli alberi è infettato dal fungo e siccome la maggior parte dei generi di Aquilaria è in via di estinzione, l’oud è poco disponibile e quindi molto costoso.
L’uomo lo usa da millenni, è citato nei libri sacri ma i profumieri lo hanno introdotto da pochi anni in commercio, oltretutto attualmente per il suo costo elevato è sostituito da molecole chimiche che cercano di emularlo. Attualmente è stra-utilizzato, è di moda, anche se molti profumi (sia di grande distribuzione che di nicchia) dicono di utilizzarlo, ma lo sostituiscono o lo diluiscono da renderlo “invisibile”. |
L’M7 non fu il primo profumo a base di oud (Montale per esempio lo utilizzò alcuni anni prima, non riscuotendo l’atteso successo), ma possiamo dire che fu ed è tutt’ora il migliore.
Senza soffermarci troppo su informazioni troppo approfondite e sulla teoria del profumo (ai più, questi discorsi potrebbero annoiare), vogliamo solo specificare che l’oud è una delle essenze naturali più indipendenti nella composizione di un profumo, anche per questo è molto ricercato attualmente.
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Aggiornamento del progresso dei lavori, visibile nella sezione Architecture – Building site, o cliccando sopra la fotografia.
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Parliamo di “giornata” in tema di affresco, per indicare la seduta di pittura che viene fatta per ovviare ai tempi ristretti di realizzazione del fresco, causa carbonatazione.
Come abbiamo già detto la carbonatazione è una delle maggiori problematiche di questa tecnica, ci vincola a dipingere con limitati tempi di pittura, in genere dalle 5 alle 8 ore, in base all’umidità e alla temperatura del sito di realizzazione.
Per questo motivo un affresco di svariati metri quadri, necessita di essere diviso in settori.
Ogni settore dovrebbe essere dipinto nei tempi che la “giornata” imporrebbe, quindi in base alla celerità di pittura dell’artista freschista.
L’affresco è una tecnica molto ardua, sia per problematiche intrinseche e pratiche (tempi ristretti di realizzazione, e modificazione cromatica), sia per la precipua organizzazione preliminare che si deve operare per non avere sorprese sgradevoli nella fase pittorica.
Determinare empiricamente le giornate, non vuol dire semplicemente fare il calcolo dei tempi di realizzazione con consequenziale stima dei prezzi.
Il calcolo delle “giornate” non è un semplice preventivo tariffario.
Calcolare le “giornate” vuol dire dividere con metodo e criterio la totalità del dipinto, per avere settori realizzabili con tempi uguali o inferiori alle otto ore.
Se si deve realizzare un VERA opera a fresco in una location con clima caldo e secco (esempio Nord Africa), i tempi di carbonatazione sono perfino inferiori alle 5 ore(da valutare con pietra di paragone per ogni nuova località), quindi il tempo a disposizione spesso è molto ma molto limitato!
La pre-valutazione delle “giornate” di affresco, è gestita dallo stesso artista che dovrà realizzare l’opera.
Il risultato dovrebbe essere come una vera e propria mappa dove la totalità dell’opera viene divisa come un puzzle. La divisione è a volte complicata perché a livello di superficie i settori non possono e non devono essere divisi costantemente. E’ logico infatti che settori figurativamente poveri (esempio gli sfondi) possano essere dipinti con tempi più rapidi rispetto a settori ricchi di figure.
Ne consegue che queste porzioni avranno una “giornata” più estesa, ovvero un’area da dipingere più ampia.
In realtà quando parliamo di “giornata” freschista, ci riferiamo ad un’unità di misura variabile caso per caso, che determina un valore dimensionale spaziale, più che un valore temporale.
Molto importante nel calcolo delle giornate è la scelta dei punti dove avverrà la divisione dei settori.
In genere si sconsiglia di “spezzare” le figure da dipingere nei punti caratterizzati da vigorose sfumature. Il problema maggiore è dato della modifica cromatica.
Risulterebbe molto ardua l’impresa di recuperare lo stesso colore in “giornate” differenti. Si rischierebbe di avere punti di giuntura visibili, che nemmeno la fase di encausto finale (che spiegheremo in seguito) riuscirebbe a risolvere.
Il consiglio è di dividere le giornate nei punti a colorazione costante (ad esempio gli sfondi), oppure in punti in cui le forme denotino dei cambi netti di colorazione (ad esempio in punti in cui termina l’incarnato per dar inizio al vestito del soggetto da rappresentare).
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A quanto pare l’apoftegma del nostro tempo è, “Più è grande, più dotati, forti ed imponenti sono”.
Tutti sono plagiati da questa “legge” che viene applicata in quasi tutti i campi.
Dalle manovre politiche nazionali, alle espansioni commerciali di aziende, fino ad arrivare alle semplici considerazioni che facciamo ogni giorno, questo è per noi il sistema di valutazione di molte realtà.
Questo ovviamente non è né il luogo né il tempo adatto per inquisire tutte le materialità effettive che dovrebbero o non dovrebbero essere valutate rispetto alla grandezza, di certo siamo consapevoli che la grande maggioranza di beni, performance o virtù, sono qualificabili in base alla dimensione che hanno.
Il pensiero di oggi, è una critica mirata, in questo caso, al mondo dell’arte pittorica.
Vi siete mai imbattuti in rete in opere pittoriche di questo calibro?
Tutti penseranno <…che GRANDE pittore, nonostante abbia una tecnica fotografica, riesce anche ad applicarla in grandi tele..> .
Questo è il ragionamento più sbagliato che si possa fare. Ora finalmente sveliamo questo arcano, anche se molti di voi che leggono, crederanno il contrario.
In pittura dipingere semplici soggetti su grandi tele, è sinonimo di insufficienza tecnica!
Abbiamo precisato aggiungendo la parola “semplici soggetti”, perché nei casi di grandi tele raffiguranti però MOLTI soggetti di dimensioni di conseguenza non eccessive, NON è ovviamente sinonimo di carenza tecnica.
Sono di esempio i quadri storici, che hanno tele di grandi dimensioni, ma molti soggetti, il che giustifica la grandezza della tela utilizzata.
Fare opere “artistiche” con semplicissimi volti, ruscellanti olio o acqua, così da avere anche “l’effetto bagnato” (che non fa mai male, è di grande impatto visivo ma semplicissimo da dipingere), ovviamente in dimensioni sopra al metro quadro della tela, non è arte ma è una pratica stupida e faticosa.
L’unica cosa che dovete imparare guardando questi quadri è che se volete dipingere opere iperrealistiche anche se non sapete dipingere, dovete comprarvi GRANDI SUPPORTI!
La cosa triste è che molti di questi “artisti” dopo anni e anni di fatiche e di quadri accumulati in soffitta (se ci entrano), hanno anche il coraggio di domandarsi perché non vendono e perché le gallerie d’arte (quelle vere) non li contattino.
Spiegazione:
Grandi dimensioni ti fanno dipingere grandi settori, quindi di conseguenza i dettagli sono grandi, e li puoi dipingere con facilità. Se dovete ad esempio, dipingere una bocca in una dimensione ridotta, potete essere più o meno bravi dipingendo i difficili e piccoli particolari (esempio le varie sfumature delle labbra e i colpi di luce che essi emettono). Se però decidiate di dipingere quella stessa bocca su una tela di un metro per un metro, allora gli stessi particolari si allargano, le pieghe e i riflessi delle labbra che prima dovevate fare con la punta di un kolinsky 00 (sfiorando appena la tela), ora con le dimensioni maggiorate potete farlo con quel pennello grande vecchio e usurato che non utilizzavate più da anni. Quindi sembrerà un paradosso ai profani, ma all’aumentare della grandezza del soggetto, aumenta la dimensione dei dettagli da dipingere, quindi tutto diventa più facile, anche per chi non ha una grande tecnica pittorica.
Certo serve pazienza a dipingere una tela di un metro quadro rispetto ad una tela più piccola, ma se non hai la dote devi avere la pazienza… e se non hai ne le doti artistiche ne la pazienza???
Diventa astrattista , critico d’arte oppure buttati in politica come tutti!!!
Ovviamente quando osserverete la fotografia del quadro dipinto tutto diventa iperrealistico poiché i dettagli seppur grandi e dipinti in modo grezzo, una volta scattata la foto appaiono perfetti poiché “ricompattati” dalla fotografia stessa. Per comprendere ciò basta capire il concetto di risoluzione fotografica, non serve dare altre spiegazioni, oltre quelle date.
In rete quest’inganno visivo è difficile a volte da capire e da vedere, molte opere da dietro uno schermo appaiono di un fotorealismo disarmante, proprio per il motivo sopra descritto, poi però dal vivo, nelle gallerie d’arte, cascano i miti.
Ci sono poi anche alcuni iperrealisti bravi tecnicamente che, non si sa per quale motivo, si ostinano a dipingere su macro tele, forse hanno problemi di composizione, non potendo andare al di là della semplice volto, preferiscono farlo grande e attirare l’attenzione del profano osservatore.
[Il discorso della carenza compositiva lo spiegheremo in un altro post, per adesso ci concentriamo solo sulla tecnica]
Noi in generale vi consigliamo di non fidarvi della grande dimensione, senza motivazioni compositive ricche di figure o particolari, in genere dietro tali opere si nasconde una tecnica che dal vivo è scarsa.
Quindi se potete, osservate sempre il quadro dal vivo, e quando vedete grandi tele con singoli e grandi volti, con singoli e grandi frutti, grandi oggetti, senza composizione, con le solite espressioni , se siete nel mondo virtuale, chiudete la fotografia visualizzata, se siete nel mondo reale, uscite dalla galleria.
p.s. Molti ci biasimano di essere aspri nelle critiche, noi rispondiamo che l’arte deve essere fatta imprescindibilmente da tutto e soprattutto senza secondi fini. Se tu dipingi solo per stupire gli ignoranti sei un ingannatore. |
- ALLEGHIAMO ANCHE DUE FOTO DI ROBERTO FERRI UN FAMOSO ARTISTA ITALIANO CHE DIPINGE OPERE DI GRANDE TECNICA ARTISTICA, E OTTIME COMPOSIZIONI, SU SUPPORTI DI DIMENSIONI NON ECCESSIVE, A VOLTE ADDIRITTURA RIDOTTE. Per dimostrare che oltre alla critica è giusto rendere onore all’eccellenza.
*** Appendice ***
Dati statistici sostengono che un italiano su quattro non riesce a prestare attenzione ad una lettura di più di quattro righe e sappiamo che la metà dei 3/4 che continua a leggere, interrompe la lettura prima della fine; ciò nonostante per tutti coloro che riescono ad arrivare fino a questo punto a leggere questa piccola appendice, (forse interessati dai temi trattati e non annoiati dal nostro stile di scrittura a volte troppo discorsivo), ribadiamo che questo Dahlia's Journal non è considerato da noi stessi un blog divulgativo, non avendo noi né le competenze né la presunzione di insegnare qualcosa a qualcuno.
Da considerare più come un diario pubblico in cui decidiamo di appuntare periodicamente alcune teorie e piccole informazioni artistiche, estrapolate dai nostri diari privati, con l’unico fine di agevolare la nostra missione e al massimo risultare utile a qualcuno che sappia coglierle.
Con la speranza che lo si legga nella giusta maniera e non si rechi offesa a nessuno mai!
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